La pelle che tira, minuscole punture di spillo sul labbro, la mucosa che si arrossa. Sono tutti sintomi che annunciano la riattivazione dell’herpes labiale, un’infezione provocata dall’Herpes Simplex Virus 1, agente patogeno estremamente diffuso. In media lo contrae circa il 68% degli adulti.
All’HSV-1 si lega anche l’Herpes Simplex Virus 2, ovvero l’herpes genitale, fortunatamente molto più raro, colpendo circa il 10% della popolazione adulta.
Se è vero che l’HSV-1 si manifesta più frequentemente a livello labiale e l’HSV-2 si manifesta più a livello genitale, è possibile che entrambi i virus possano colpire sia l’area genitale che quella labiale, a seconda delle modalità con cui è stata contratta l’infezione, avvenuta per contatto diretto con le lesioni di una persona ammalata.
Come riconoscere l’herpes in gravidanza. Si tratta di un’infezione di tipo ricorrente. Contratto una prima volta, non viene mai completamente eliminato dall’organismo, annidandosi nel nucleo dei neuroni delle terminazioni nervosi cutanee e tornando a manifestarsi periodicamente quando le difese immunitarie dell’organismo ospite si abbassano, magari per altre malattie o comunque con l’assunzione di farmaci immunodepressori o anche in periodi di stress psicofisico. Tuttavia, non tutte le persone che sono entrate in contatto con l’HSV-1 o 2, hanno poi sperimentato nuovi episodi di infezione.
A livello labiale, la riattivazione consiste nella comparsa di vescicole sulla mucosa o sula pelle a margine delle labbra, che si associano a prurito e bruciore e che, in pochi giorni, si asciugano e formano crosticine giallastre che possono persistere una decina di giorni. A livello genitale si manifesta analogamente con la presenza di vescicole infiammate e bruciore sulla superficie esterna dei genitali.
Herpes che si riattiva in gravidanza. Durante i 9 mesi le difese immunitarie della futura mamma vanno verso un lieve abbassamento fisiologico. Devono infatti essere più “tolleranti” per consentire al suo organismo di ospitare il “corpo estraneo” del nascituro. Questa condizione non aumenta però l’incidenza di riattivazioni dell’herpes, che sia labiale o genitale.
Per attenuare i sintomi dell’herpes in gravidanza e ridurre la durata della manifestazione riattivata in gravidanza si utilizzano dei farmaci per uso locale, pomate o cerottini ad azione antivirale, antinfiammatoria o anestetica. Gli antivirali per uso sistemico sono invece sconsigliati per il rischio di effetti tossici sul feto.
Il bimbo corre qualche rischio? L’eventualità di infezione del nascituro è estremamente rara. La madre può trasmettere il virus al feto, ma, al tempo stesso, gli trasmette anche gli anticorpi presenti nel suo organismo che lo proteggono dal rischio di contagio.
In prossimità del parto. L’unica circostanza in cui la riattivazione dell’herpes in gravidanza comporta un pericolo effettivo per la salute del bambino è la comparsa dell’herpes genitale in prossimità del termine della gravidanza. Se durante il parto il piccolo entra in contatto con lesioni herpetiche dei genitali, il rischio di contagio è dell’85%, con conseguenze che possono essere molto gravi, come un esantema diffuso, manifestazioni a carico della mucosa del naso e della bocca, congiuntivite, infezioni disseminate in vari organi ed encefalo-meningite, ma anche mortalità elevata.
Per sicurezza, quando la futura mamma sa di soffrire di herpes genitale ricorrente, è opportuno programmare un parto cesareo. Nel caso il sospetto di un’infezione emerga solo dopo che il bambino è nato per via vaginale ed esista dunque la possibilità che sia entrato in contatto con il virus, è opportuno sottoporre, quanto prima, il piccolo a profilassi con immunoglobine specifiche.