Abbiamo già parlato qui del perché proteggersi durante i rapporti, oggi vogliamo parlarvi di quali sono i metodi contraccettivi più diffusi (e utilizzati) in Italia.
Li elenchiamo suddividendoli in 6 categorie d’appartenenza:
Metodi contraccettivi barriera: negano il contatto diretto tra spermatozoo e cellula uovo. Inoltre sono gli unici a proteggere i partner da malattie sessualmente trasmissibili
- Preservativo
- Cappuccio cervicale (poco utilizzato)
- Diaframma: da abbinare possibilmente a spermicidi
- Preservativo femminile
Metodi contraccettivi ormonali: garantiscono un’elevata protezione per le gravidanze indesiderate e inattese.
- Pillola estro-progestinica
- Minipillola (composta esclusivamente da progestinici)
- Cerotto contraccettivo
- Anello vaginale
- Contraccettivi iniettabili
- Spirale IUD ormonale
Metodi contraccettivi d’emergenza: non possono essere considerati contraccettivi abituali.
- Pillola del giorno dopo
- Spirale IUD al rame
Metodi contraccettivi impiantabili: risultato di anni di perfezionamento nelle tecniche anticoncezionali, proteggono da gravidanze inattese o indesiderate
- Spirale IUD al rame (impiantabile nell’utero)
- Spirale IUD ormonale (impiantabile nell’utero)
- Bastoncini ormonali (impiantabili sotto la pelle, nella parte interna del braccio)
Metodi contraccettivi chimici: immobilizzano o uccidono gli spermatozoi prima del loro ingresso nell’utero
- Spermicidi (reperibili sotto forma di ovuli vaginali, spray o gel)
Metodi “contraccettivi” naturali: non possono essere considerati dei veri e propri contraccettivi perché non escludono del tutto la possibilità di concepimento.
- Metodo “Ogino-Knaus” o metodo del calendario
- Metodo Billings (si basa sul riconoscimento dell’ovulazione osservando il proprio muco cervicale)
- Metodo della temperatura basale
- Coito interrotto
Alcuni di questi metodi verranno approfonditi più avanti.
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