Entro il 2020 in tutta Italia vi sarà un nuovo test HPV per individuare nelle donne il papilloma virus (link al blog in cui se ne parla). Pare che il pap test, utilizzato ormai da circa 70anni, verrà invece utilizzato in seconda battuta per approfondire eventuali casi positivi.
Il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 prevede infatti che tutti i programmi di screening italiani passino quindi dal pap test al test HPV per le donne tra i 30-35 anni, in modo progressivo e programmato.
Questo test HPV individua con molto anticipo rispetto al pap test lo stato di rischio di una donna di avere una lesione. Questo permette di fare il test meno frequentemente, cioè allungare i tempi tra un test HPV e il successivo. Attenzione, il test HPV è un test più protettivo, sensibile e sicuro rispetto al precedente.
Qual è la reale differenza tra i due test?
Il pap test si esegue su un piccolo campione di cellule prelevate dal collo dell’utero e viene letto in un laboratorio citologico con il microscopio mediante il quale si possono vedere le alterazioni morfologiche, ossia dell’aspetto delle cellule prelevate. Il Test HPV si esegue sempre su un piccolo campione di cellule prelevate dal collo dell’utero, però non è un esame morfologico ma un esame di biologia molecolare che permette di rilevare la presenza dell’HPV mediante l’individuazione del DNA virale.
I due test integrati rappresentano il massimo di garanzia possibile per la prevenzione.
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