La candida albicans è un fungo naturalmente presente nell’ecosistema vaginale, nel cavo orale e in quello gastrointestinale. Quando la candida si sviluppa in maniera eccessiva può diventare patogena, scaturendo circa l’80% delle micosi vaginali.
Un’acidità vaginale adeguata (pH vaginale 4-4.5) è fondamentale e alcune condizioni la destabilizzano, per esempio la gravidanza. Molte donne, proprio durante la gestazione (quando il pH aumenta) hanno un primo episodio o una recidiva di vulvovaginite da candida. Perdite e secrezioni vaginali biancastre, generalmente grumose, si accompagnano a sensazioni di bruciore e/o prurito, a volte particolarmente intense, sia a livello vulvare (esterno) che vaginale. In certi casi può essere presente anche bruciore durante la minzione e gonfiore dei genitali esterni come conseguenza dell’irritazione vulvare e di una eventuale contaminazione dell’uretra. Cosa fare allora per non incappare in questi fastidi?
- Eseguire una visita ginecologica per l’analisi delle secrezioni ed ottenere una terapia basata sull’uso di molecole specifiche disponibili in numerosissime preparazioni commerciali sotto forma di capsule orali, di creme vaginali ed ovuli vaginali.
- Mantener una buona igiene con prodotti specifici per favorire la stabilizzazione del pH acido vaginale, senza esagerare nella frequenza dei lavaggi (1-2 al giorno sono più che sufficienti).
- Indossare indumenti traspiranti, di tessuti naturali e non troppo attillati. Al mare, cambiare il costume bagnato ed evitare le condizioni di umidità prolungata.
- È molto importante favorire una corretta funzionalità intestinale, assumendo fermenti lattici specifici ed evitando l’assunzione di cibi troppo ricchi di zuccheri semplici.