Durante i nove mesi di gestazione, diventa più intensa l’attività delle cellule che producono melanina, la sostanza che dà il colore alla pelle, a causa dei livelli di alcuni ormoni, in particolare di quelli prodotti dall’ipofisi e dagli estrogeni. Questo evento fisiologico genera una reazione cutanea chiamata Maschera Gravidica o Cloasma.
Il cloasma gravidico è quindi un disturbo della pelle che può presentarsi sotto forma di macchie scure. Il fenomeno interessa prevalentemente il viso, soprattutto fronte, zigomi, mento e labbro superiore. Tali macchie sono generalmente asintomatiche e non provocano alcun tipo di fastidio, tranne per il fatto che rappresentano un difetto estetico decisamente sgradito e indesiderato per la maggior parte delle donne.
Questa manifestazione cutanea può essere scatenata da fattori ormonali e, in particolare, da squilibri degli ormoni sessuali femminili quali sono gli estrogeni. Ecco spiegato il motivo per cui il cloasma colpisce le donne in gravidanza, e non solo. Di fatti anche le donne che assumono la pillola anticoncezionale o che seguono una terapia ormonale sostitutiva possono manifestare il cloasma, poiché, anche in tal caso, si assiste ad un’alterazione dell’asse endocrino.
In base alla profondità del pigmento, dal quale dipende la scelta di una terapia, il cloasma si divide in epidermico (accumulo di melanina negli strati basali della pelle), dermico (accumulo di melanina negli strati più interni della pelle) e misto. Prima di ogni possibile trattamento, specialmente durante la gestazione, il parere del medico risulta fondamentale. Informare il proprio ginecologo di fiducia per poter essere indirizzati verso la terapia migliore o lo specialista di riferimento è già un primo passo per la risoluzione dell’antiestetico cloasma