Quasi tutte le donne in età fertile accusano qualche disturbo associato al flusso mestruale, ma per alcune i disagi possono essere così rilevanti da ridurre significativamente la qualità di vita anche per più giorni al mese.
Tra i disturbi legati al ciclo mestruale, si ricordano la sindrome premestruale e la dismenorrea. La prima è un complesso di disturbi (dolori, malessere, instabilità emotiva, irritabilità, depressione) che precedono di alcuni giorni l’arrivo della mestruazione e che migliorano o scompaiono con il suo inizio. La dismenorrea, invece, è il ciclo mestruale doloroso e può essere primaria o secondaria a seconda della causa che l’ha provocata.
Molte donne che soffrono di dolori mestruali o di gravi emorragie associate al ciclo non ne parlano apertamente con medici e familiari, anche quando questi sintomi alterano o influenzano negativamente la loro vita quotidiana.
A sostenere tale evidenza è uno studio olandese pubblicato dall’American Journal of Obstetrics and Gynecology e guidato dall’ University Medical Center di Nijmegen dove i ricercatori hanno preso in considerazione circa 43mila ragazze e donne che hanno risposto a un sondaggio online.
Più di un terzo delle intervistate ha dichiarato che i sintomi mestruali sono stati di impedimento nello svolgimento delle consuete attività quotidiane, ma meno della metà ne ha parlato con i familiari. Circa due partecipanti su cinque hanno affermato di aver usato antidolorifici per alleviare i sintomi. Complessivamente, il 44% ha parlato con il suo medico di base dei sintomi e l’11% ne ha parlato con il suo ginecologo. Infine, circa una donna su dieci ha avuto una diagnosi di una malattia come endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico e problemi alla tiroide dopo essersi confrontata con il proprio medico di riferimento.
Quello che ancor più si evince, quindi, è che ci sia ancora un tabù sul ciclo mestruale principalmente perché le donne pensano che sia solo una parte normale della vita e pertanto non sono spinte a parlarne e a confrontarsi coi propri cari o coi medici. Tale tendenza è dovuta al fatto che molti sintomi, come l’oscillazione dell’umore, il dolore e la stanchezza, non sono facilmente visibili e non possono essere identificati oggettivamente da test medici.