L’importanza del latte materno è ormai una certezza anche sul fronte delle allergie che, in Italia, colpiscono 1 bambino su 4.
L’allattamento al seno, infatti, accompagnato da una dieta caratterizzata da prebiotici e probiotici, è il primo passo per prevenire l’insorgenza di allergie: è questo quello che affermano gli esperti nel numero “A Scuola di Salute”, il giornale digitale pubblicato dall’Istituto Bambino Gesù e diretto da Alberto G. Ugazio.
La rinite allergica è, sicuramente, la più diffusa e colpisce il 35% dei bambini delle scuole medie inferiori; seguita da asma allergica, dermatite atopica e allergie alimentari. Negli ultimi anni, inoltre, è stato registrato un aumento di casi allergici nei Paesi occidentali, dove alcuni fattori, tra cui l’igiene e l’inquinamento, determinano la percentuale di insorgenza delle allergie.
Ovviamente, anche la predisposizione genetica gioca un ruolo determinante, arrivando a toccare tassi dell’80% se entrambi i genitori sono affetti da allergie.
Secondo Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù, ““Per contrastare la marcia allergica tra i bambini oggi abbiamo alcune armi efficaci, ma l’intervento deve essere precoce. Infatti, è scientificamente provato che particolari interventi sulla dieta e sulle abitudini di vita delle future mamme e dei neonati entro le prime 4 settimane dalla nascita riducono il rischio di sviluppare allergie nel corso della crescita”.
Tuttavia, il latte materno, grazie alle sue proprietà e alle sostanze che contiene (anticorpi specifici, batteri, zuccheri complessi ad azione sul microbioma intestinale e sul sistema immune del neonato, acidi grassi essenziali) riesce a tutelare il bambino dallo sviluppo di moltissime malattie, tra cui quelle allergiche.
Non è un caso che l’Oms abbia promosso l’importanza dell’allattamento al seno a livello della salute pubblica mondiale.
Se, però, il latte materno non è fruibile, gli esperti consigliano di utilizzare prodotti idrolizzati, nonché latti che presentano delle caratteristiche molto simili al latte materno, con la particolarità che vengono sottoposti al procedimento di idrolisi, che porta alla scissione delle proteine, allontanando la possibilità di incorrere in reazioni allergiche.
Un’altra risorsa importante, per la mamma ed il bambino, è quella di affidarsi a diete in cui sono presenti i prebiotici e i probiotici (presenti, ad esempio, nello yogurt o nel latte fermentato).
In questo caso, afferma Alessandro Fiocchi, “I probiotici, se somministrati alla mamma nell’ultimo trimestre di gravidanza, possono ridurre la frequenza di eczema nel lattante del 15%; somministrandoli durante l’allattamento la frequenza si riduce del 10%; se somministrati direttamente al bambino quando non ha il latte di mamma, ad esempio nel latte formulato, possono ridurre la frequenza di eczema del 5%. Per quanto riguarda i prebiotici, invece, si hanno benefici solo se somministrati al lattante, in termini non solo di eczema, ma anche di asma e di allergia alimentare”.
Infine, per evitare lo sviluppo di alcune patologie, come la dermatite atopica, si consiglia di utilizzare delle creme emollienti nel bambino, durante il primo anno di vita.
Fonte: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=80723&fr=n
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