È quanto affermato dal Sin (Società italiana di neonatologia), in occasione della giornata mondiale sulla sindrome feto-alcolica e i disturbi correlati.
Infatti, nel mondo, sono circa il 60% delle donne che bevono durante la gestazione e circa 120 mila bambini (quasi 2500 in Italia) nascono con alte probabilità di sviluppare dei disordini feto-alcolici (Fasd). Facciamo riferimento a diverse tipologie di anomalie fisiche e neuro-comportamentali, di gravità variabile, che possono colpire il bambino che, durante la gravidanza o l’allattamento, è stato esposto all’alcol.
Il Presidente della società Italiana di Neonatologia Fabio Mosca afferma che “a livello mondiale, la stima della prevalenza della sindrome feto-alcolica (Fas), che rappresenta la più grave ed evidente forma tra le alterazioni imputabili all’alcol, oscilla tra lo 0,5 e i 3 casi su 1000 nati vivi nella maggior parte delle popolazioni, mentre l’intero spettro dei disturbi correlati (Fasd), riguarda circa l’1% della popolazione globale. Un dato che deve far riflettere è che la Fasd attualmente costituisce la prima causa di ritardo mentale nei bambini dei paesi ad alto tenore economico”.
È, infatti, risaputo che l’alcol, anche in piccole dosi, può causare dei gravi danni al nascituro, in quanto rientra tra le sostanze teratogene.
“Tra questi la sindrome feto-alcolica (Fas), una condizione malformativa complessa, diagnosticabile già in epoca neonatale, caratterizzata da specifiche malformazioni facciali (rime palpebrali brevi, labbro superiore sottile, filtro naso-labiale piatto e allungato), microcefalia, deficit di crescita staturo-ponderale e ritardo neuro-psicomotorio.
Il pattern cognitivo-comportamentale dei bambini con Fas può includere deficit di funzionalità esecutiva e motoria, sia fine che grossolana, di elaborazione/integrazione delle informazioni, discrepanze tra abilità verbali e non verbali, disturbi di apprendimento, dell’attenzione ed iperattività. Se non opportunamente individuate e trattate in età precoce, tali problematiche possono comportare una serie di disabilità secondarie che tendono a manifestarsi soprattutto in adolescenza, quali scarso rendimento scolastico o lavorativo, mancanza di vita autonoma e difficoltà socio-relazionali”, spiega la Sin.
“Molte future mamme sono erroneamente convinte che consumare vino, birra, liquori, amari o superalcolici in maniera “moderata” non comporti problemi per il feto. Viceversa, sono poche le donne informate del fatto che il consumo di alcol in gravidanza sia sempre nocivo a prescindere dalla quantità assunta e dalle volte in cui viene consumato. L’Italia, dove culturalmente l’alcol è accettato e anzi associato tendenzialmente a immagini positive, è tra le nazioni al mondo con prevalenza maggiore di sindrome feto-alcolica.
Non esistono attualmente dati italiani sul consumo di alcol in gravidanza e sull’incidenza e la prevalenza della Fas/Fasd. Per questo motivo, il Ministero della Salute ha recentemente finanziato all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) un progetto biennale sulla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello spettro Fasd e della Fas”.
Da qualche anno, è anche nata l’Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o droghe, con lo scopo di fornire informazioni utili inerernti alle conseguenze del consumi di alcol.
Inoltre, recenti studi hanno confermato che l’alcol ha degli effetti negativi sul DNA degli spermatozoi e quindi sarebbe consigliabile anche agli uomini di evitare il consumo di alcol durante il periodo fertile.
“La causa maggiore della diffusione della Fas è la diffusa accondiscendenza culturale al consumo di alcol, riscontrabile anche tra alcuni professionisti sanitari a contatto con le donne in età fertile. L’unica indicazione corretta da fornire sarebbe infatti la totale astensione da alcol già da quando si comincia a pensare di voler concepire un figlio, una consapevolezza purtroppo non ancora abbastanza diffusa.
Un incremento della Fas in futuro potrebbe anche essere dovuto ai tassi di consumo di alcol e di binge drinking, che risultano in costante aumento tra i giovani e alle gravidanze non pianificate, oggi in grande percentuale, che possono esporre involontariamente il feto a sostanze alcoliche. Per i bambini esposti all’alcol durante la gravidanza, fondamentale è la diagnosi precoce, per garantire una presa in carico che preveda cure mediche e psichiatriche/psicologiche, logopedia, terapia fisica, educazione speciale ed altri servizi essenziali”.
Stai cercando un ginecologo?
Il Dottor Mousavi, ginecologo a Catania, è una guida medica che ti accompagnerà nel percorso verso la fertilità di coppia, coniugando scienza, etica e umanità. Mousavi è un ginecologo che si occupa di controllare lo stato di salute e la fertilità dell’apparato genitale dei suoi pazienti e di accompagnare le coppie verso il percorso della genitorialità. Ecco tutti i servizi offerti dal Dottor Mousavi > https://mousavi.it/ginecologo-catania