L’Herpes genitale rappresenta un’infezione causata dall’Herpes simplex virus (HSV), di cui esistono due tipi: l’HSV-1 e l’HSV-2.
L’HSV, in generale, si caratterizza come un’infezione abbastanza comune, tanto che oltre 500 milioni di persone nel mondo ne sono affetti.
L’HSV-1, in particolare, è il responsabile dell’Herpes labiale e, negli ultimi anni, anche di quello genitale.
L’Herpes genitale è molto contagioso e si trasmette soprattutto durante i rapporti sessuali attraverso fluidi corporei oppure attraverso il contatto diretto delle vescicole coi genitali.
Generalmente, questo virus si manifesta senza sintomi. Nei casi in cui – invece – siano presenti sintomi, tra questi rientrano, dopo un periodo di incubazione di circa 4-7 giorni: prurito, bruciore, dolore in fase di urinazione, febbre, dolori muscolari e – perfino – infiammazione del retto.
Trascorse 2-3 settimane dalla loro comparsa, le vescicole diventano ulcere che scompaiono in breve tempo.
Il virus, però, rimane latente e può recidivare nel caso in cui il sistema immunitario si indebolisca a causa dello stress psico-fisico.
Ecco perché circa il 70% delle persone che ha contratto il virus per la prima volta, può presentare delle recidive durante il primo anno.
Se non curato a dovere, l’Herpes genitale può causare lesioni extra-genitali (nelle cosce, nell’inguine, nei glutei, nelle dita o negli occhi).
Per la diagnosi dell’Herpes genitale, basta la visita del medico specialista che osserva le eventuali lesioni a livello genitale o in altre parti del corpo.
La diagnosi clinica dell’infezione, però, dovrà essere confermata da specifici test di laboratorio.
Inoltre, è possibile effettuare la diagnosi anche attraverso la sierologia, con la ricerca degli anticorpi specifici anti-HSV-1 e HSV-2 nel sangue.
La presenza di anticorpi anti-HSV-1 può indicare un’infezione genitale o orale, mentre quella degli anti-HSV-2 suggerisce l’alta probabilità della presenza di un’infezione genitale.
Purtroppo, al momento, non esiste una cura definitiva per le infezioni da Herpes genitale: il virus, infatti, rimane latente all’interno dell’organismo.
Il rischio di trasmissione dell’Herpes genitale, comunque, può essere ridotto attraverso il corretto utilizzo del preservativo e i soggetti che presentano vescicole, o altri sintomi dell’infezione, devono necessariamente astenersi dalla pratica dell’attività sessuale.
Per concludere, non è raccomandato lo screening per l’infezione da HSV-1 e HSV-2 nelle donne in gravidanza.
Per le donne gravide che presentano una sintomatologia durante il terzo trimestre dovrebbe essere previsto un taglio cesareo oppure – ove non sia possibile – sia la madre sia il neonato dovrebbero essere sottoposti ad una terapia antivirale.
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