La toxoplasmosi è un’infezione causata da un microorganismo chiamato Toxoplasma gondii. Nella maggioranza dei casi non ci si accorge nemmeno di averla avuta, poiché i suoi sintomi sono lievi e generici di tipo influenzale e comprendono linfonodi ingrossati e dolori muscolari che possono durare per oltre un mese. Come per altre patologie, una volta contratta, lascia un’immunità permanente.
Tuttavia, quando viene presa in gravidanza può essere molto pericolosa per il bambino, visto che può passare al feto dalla placenta.
In passato si riteneva che vivere con un gatto esponesse ad elevati rischi di contagio, ma in realtà, nella maggior parte dei casi il contagio avviene attraverso il consumo di alimenti contaminati con varie modalità, oppure, molto più raramente, a seguito di trapianto di organo infetto o trasfusione di sangue.
Nei casi di pazienti sieronegative affette da toxoplasmosi, si suggerisce di attuare alcune norme di comportamento, elencate di seguito, che possono evitare l’infezione a gravidanza in corso.
Carne
Dopo il contatto con la carne cruda è bene lavare accuratamente le mani. È del tutto vietato il consumo di carne proveniente dal Centro/Sud America, così come non bisogna ingerire carni poco cotte o crude o carni cotte in un unico pezzo, come la porchetta. Vanno evitati gli insaccati e i salumi, soprattutto se poco stagionati e non sottoposti ad una salatura adeguata. È concesso il prosciutto crudo stagionato e di ottima qualità, mentre quello cotto è accettabile solo se di grande marca. La mortadella va consumata solo se è certificata “di tipo Bologna.
Vegetali
I vegetali da consumare crudi vanno lavati con cura sotto acqua corrente, immersi in acqua e bicarbonato per almeno 30 minuti, e risciacquati prima della consumazione. Sono vietati i finocchi, i funghi e il sedano crudo, così come le fragole e gelati e granite alla fragola. Per quanto riguarda le verdure crude, non vanno consumate nei locali pubblici, come ristoranti e pizzerie.
Pesce
Da evitare il consumo di pesce d’allevamento poco cotto o crudo.
Conservazione degli alimenti
Il congelamento a – 20°C per almeno 5 giorni sembra avere la capacità di ridurre fortemente o eliminare del tutto il protozoo dagli alimenti.
Vita domestica e contatto con animali
Non bisogna avere stretto contatto con il gatto domestico. Le attività di giardinaggio o la manutenzione della lettiera del gatto vanno fatte solo con mani guantate. Non toccare poltrone o altri elementi che abbiano stoffe che potrebbero essere stati a contatto con il pelo del gatto.
Monitoraggio
Per un completo monitoraggio, è infine consigliato di ripetere i test di IgG (immunoglobine G, molecole coinvolte nelle risposte immunitarie che riguardano l’organismo) e di IgM (immunoglobine M, gli anticorpi principali presenti nel sangue in grado di controllare l’infezione) ogni 28-30 giorni e 15-20 giorni dopo il parto.