Cos’è? La Fecondazione in vitro con embryo transfer (FIVET) è una delle diverse tecniche di procreazione medicalmente assistita, che consiste nella fecondazione in laboratorio della cellula uovo, che viene poi trasferita nell’utero della donna una volta che l’embrione inizia il suo sviluppo.
Secondo gli ultimi dati, alle tecniche di Procreazione Medica Assistita, si ricorre per circa 1,66 gravidanze su 100 e la Fivet è la tecnica più utilizzata, cui segue l’Icsi (fecondazione in vitro attraverso iniezione di spermatozoo in citoplasma).
Come funziona? Poiché l’embrione viene inserito in un secondo momento, è definita una tecnica di fecondazione assistita di II livello, a differenza dell’inseminazione artificiale che appartiene alle tecniche di I livello. È una differenza che si basa sulla complessità dei diversi metodi a cui le coppie che cercano una gravidanza scelgono di sottoporsi.
Vi si ricorre nei casi di bassa fertilità dei gameti maschili e femminili e si compone di diversi momenti, tutti sotto la supervisione di biologi ed embriologi.
Ecco i diversi passaggi per l’applicazione nei centri specializzati.
- Individuazione farmacologica dell’ovulazione. Si somministrano alla paziente alcuni farmaci che stimolano lo sviluppo dei follicoli da cui uscirà la cellula uovo, con una tecnica detta stimolazione ovarica. La risposta alla terapia è controllata tramite ecografia e prelievo di sangue.
- Prelievo degli ovociti. Dopo aver somministrato alla paziente dei farmaci analgesici e sedativi, il prelievo di liquido follicolare e di ovociti è eseguito in ambulatorio, tramite un ago inserito all’interno della vagina e applicato sulla sonda usata per monitoraggio ecografico.
- Inseminazione e fecondazione. Dopo il prelievo gli ovociti vengono sottoposti a coltura in un contenitore in cui, successivamente, vengono inseriti gli spermatozoi, l’embrione formato viene trasferito all’interno dell’utero.
- Trasferimento dell’embrione. Il trasferimento dell’embrione non avviene sotto sedazione ed è effettuato in laboratorio. Gli embrioni sono prelavati e inseriti tramite cateterenel fondo dell’utero.
Quando vi si può ricorrere? Può risultare utile nella ricerca di una gravidanza nel caso di disturbi alle ovaie, infertilità maschile moderata, oppure in presenza di endometriosi, infertilità senza causa riconosciuta e fallimento delle metodiche a bassa tecnologia e in generale di disturbi all’apparato riproduttivo femminile, tali però da non impedire l’avvio di una gravidanza.
Quali sono le percentuali di successo? È una tecnica che ha una percentuale di successo oscillante tra il 25 e il 35% per ogni ciclo, ma dipende anche dall’età della donna e dalle sue risposte alle terapie. Circa il 15,20% delle donne non produce sufficienti follicoli o ne produce troppi. Gli ovociti prelevati non sempre si trovano ad un adeguato grado di maturazione e solo la metà di questi viene fecondata in vitro.